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momenti di Vittoria


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Biografia Mario Guadalupi

Mi occupo dal 1985 di strategia della comunicazione, di progetti culturali e di mecenatismo. Percorso artistico: Poesie, racconti, tre romanzi. Opere pubblicate: Con il cuore e con le unghie (poesie) 1970 - Pier (percorso esoterico dall'Uomo al Cristo, in serigrafia a simboli ed immagini) 1984. I giardini fioriti di Ol'Mar (poema epico in prosa; Crocetti editore, 2008). Il poema è stato presentato il 12 febbraio 2014 a Roma durante “Ritratti di Poesia”: osservatorio sulla poesia contemporanea. E’ stata trasmessa la recitazione di alcune parti del poema; l’estratto della diretta streaming è vedibile su youtube: Mario Guadalupi. Dal Poema Epico in prosa alla narrazione dei sentimenti e dell’amore di PRAGA E’ SUL MARE (MReditori). Un percorso di vita, che attraversando l’esperienza della spiritualità del libro Pier, porta a guardare il mondo circostante attraverso la lente magica e splendente della poesia. MANHA HATAH – I love New York - Un Poeta e uno Sciamano nella Grande Mela - (Albeggi Edizioni) un viaggio tra molte città, nel labirinto del "presente" e della disumanità nei termini di: “una strada per rifiutare ciò che accade intorno a noi”. Una violenta e feroce critica a quello che noi chiamiamo progresso ed evoluzione umana che, in verità e purtroppo, non è passata da un'autentica e reale civilizzazione. QUANDO C’è UN BAMBINO (MTK edizioni) Dante Alighieri: Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini. Il testo e i disegni vogliono far riflettere sull’importanza e sulla bellezza dei bambini nel nostro mondo. 888 FONDAMENTA DE CANNAREGIO (Rocco Carabba editore) Un canto d’amore dolcissimo per l’altra Venezia. La città che muore. L’importante è avere, una volta tanto, nella vita “… una primavera incantata, che instilla nel petto tanta luce e splendore che basta a dorare tutti i giorni a venire…”.

Biografia singolare –
Mia Madre è nata a Praga e mio padre a Venezia. Dunque sono stato generato da una città di fiaba e una città di poesia. Il mio sangue e il cognome che porto sono di etimologia araba-spagnola, sono allora un meticcio europeo, caso abbastanza raro. Ho scritto uno strepitoso poema epico in prosa, tra fiaba e poesia, che, forse, solo alcuni riusciranno a leggere, in questo secolo. (Ovvero, come direbbe Friedrich Nietzsche: “Questo libro è riservato a pochissimi. Forse nemmeno uno di essi è ancora nato”). Fra duemila anni una vecchia copia reperita tra gli annali di qualche logora biblioteca universitaria farà dire: “Accidenti” i nostri antenati erano pazzi, non era una diceria. Non credo nella realtà, sono ormai troppo vecchio per darle retta, al massimo le concedo una cortese attenzione. Credo solo nell’amore e nella bellezza. “Chi, al suo nome, increspa al sorriso le labbra, giudicandola come il ninnolo esotico di un passato borghese, di costui si può essere sicuri che – segretamente o apertamente – non è più capace di pregare e, presto, nemmeno di amare” Così affermava Von Balthasar. Cosicché "Attendo che la bellezza venga ad illuminare un giorno i muri sordidi della mia quotidiana prigione" alla maniera di Ionesco. Mentre Einstein scrive ad Adriana Enriques “… l'aspirazione alla verità e alla bellezza rappresentano un ambito in cui è permesso rimanere bambini per tutta la vita”. E così, l’amare la bellezza mi ha conservato internamente giovane. “La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio” Franz Kafka o come Simone Weil “L'inclinazione naturale dell’anima ad amare la bellezza è la trappola che Dio tende più frequentemente per conquistarla e per renderla accessibile al respiro divino proveniente dall’alto dei cieli”. Mio padre è morto quando ero piccolo piccolo e sono stato allevato da due donne – nonna e madre - e vissuto tra due sorelle. Ho cominciato a scrivere poesie a 12 anni nel periodo in cui, come operaio, pulivo le Carrozze Postali alla Stazione Ferroviaria di Venezia e fumavo la mia prima sigaretta al mentolo (ora non fumo più dai miei 40 anni). Sono sposato dal 1970 sempre con la stessa donna e ne sono particolarmente felice. L'universo femminile è il terreno solido e sicuro delle mie intime radici anche perché, misteriosamente, le donne si confidavano con me, e questo mi piaceva. Mi piaceva meno che quelle che si confidavano non facessero sesso, sic e sig. Il lavoro, gli anni di matrimonio, i tre figli maschi e le migliaia di libri letti mi hanno insegnato così tanto della vita che adesso ho la presunzione di poterne parlare, così come la interpreto io. Purtroppo ho avuto carissimi indimenticabili splendidi amici suicidi. Nella bellezza e nella felicità traspare la luce e la divinità ed è questo l'unico motivo che mi convince a continuare a vivere e non ad andare a raggiungerli; anche perché, come diceva il principe Miškin; “Mir spasët krasotà”, il Mondo sarà salvato dalla Bellezza. E come convinto Filocalico sono assolutamente certo che “La bellezza guarisce!”. Altre ragioni non ho. Quando avrete la mia età e se sarete “bravini” lo capirete anche voi.

LA CULTURA È L’UNICO BENE DELL’UMANITÀ CHE, DIVISO FRA TUTTI, ANZICHÉ DIMINUIRE DIVENTA PIÙ GRANDE (HANS GEORG GADAMER)


  Mario Guadalupi नमस्कार rsr redeunt saturnia regna ħ

            = in quello che viene dopo abita il divino

नमस्कार = nemastè in sanscrito (da destra a sinistra dall’alto in basso): “il dio che abita in me saluta il dio che abita in te”

rsr redeunt saturnia regna = ritornerà il regno dell’oro - IV egloga Virgilio: “Iam redit et Virgo, redeunt Saturnia regna; / iam nova progenies caelo demittitur alto”. («Già viene l'ultima era dell'oracolo di Cuma, / nasce di nuovo il grande ordine dei secoli. / Già ritorna la Vergine, ritornano i regni di Saturno, / già una nuova stirpe scende dall'alto del cielo.»)

ħ = In fisica ħ è il simbolo della costante di Planck ridotta (o unità di misura dei momenti angolari). h, è una costante fisica che rappresenta l’azione minima possibile, o elementare -

Nella IV egloga Virgilio alza il tono e il registro dei versi rispetto alle bucoliche precedenti. «Paulo maiora canamus. Non omnis arbusta iuvant humilesque myricae»: è divenuta espressione proverbiale per indicare il passaggio da argomenti frivoli ad altri più seri. «cantiamo cose un poco più nobili Non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici». Le tamerici sono dei cespugli bassi, piante certamente non ornamentali o dal fusto alto, simbolo di argomenti e temi più semplici e quotidiani.


Strutturalmente, nello svolgimento dei contenuti, viene seguito un approccio letterario direttamente intrecciato al concetto rappresentato nei “meme”, simboli o “geni” a supporto della memoria e relativi alla cultura umana. Nello svolgersi della narrazione, sia poetica che romanzesca, l’ispirazione si rivolge all’epimemetica - translitterazione direttamente derivata dall’epigenetica dove la differenza tra la genetica e l’epigenetica, semplicizzando, è come la differenza che passa tra leggere un libro e scrivere un libro – e, come nell’epigenetica, si vuole avvalorare i cambiamenti che influenzano le modifiche morfologiche dei meme, senza però alterarli sia nella rappresentazione sia nella loro sostanza

























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